Lo ammettiamo, la montagna ci piace molto! Spesso la frequentiamo anche in inverno, quando tutto è ricoperto da una magnifica coltre di neve, ma non siamo per nulla amanti degli sport invernali.
Abbiamo così deciso di trascorrere un weekend in una regione ricca di paesaggi montani che però non avevamo ancora visitato, nonostante disti solo due ore di auto da Milano, la Valle D’Aosta.
Vogliamo per cui suggerirti cosa fare in Valle D’Aosta in inverno in un weekend. Se come noi non ami sciare ma ti piacciono i paesaggi di montagna, ecco l’itinerario perfetto per te!
Itinerario con mappa per scoprire la Valle D’Aosta in inverno
La Valle D’Aosta anche se è la regione più piccola d’Italia ha davvero molto da offrire.
Terra di castelli e fortezze ma anche di importanti vette alpine. Pensa che solo qui si trovano tre dei cosiddetti Giganti delle Alpi, ossia il Monte Rosa, il Monte Bianco ed il Cervino.
Grazie a queste bellezze naturali, ogni inverno le sue numerose piste da sci vengono affollate da sciatori provetti e non.
L’itinerario che ti proponiamo si concentra nella parte sud ovest della regione, puoi vedere dalla mappa le varie tappe.
Si tratta di un percorso tra castelli, resti romani ma anche meravigliosi paesaggi naturalistici.
Il fiabesco Castel Savoia e la Valle del Lys
La nostra prima tappa valdostana è stato Castel Savoia, definito da tutti fiabesco ed in effetti è proprio quella l’impressione che ci ha fatto appena lo abbiamo visto.
Venne costruito tra la fine dell’800 e gli inizi del ‘900 per volere della Regina Margherita di Savoia, come residenza estiva per le vacanze.
É possibile visitare gli interni del castello in compagnia di una guida, se vuoi maggiori dettagli allora non perderti l’articolo relativo a Castel Savoia.
Il castello si trova nella Valle del Lys, conosciuta anche come Valle di Gressoney, precisamente nel comune di Gressoney-Saint-Jean, una località turistica posta ad oltre 1300 metri di altezza ed ai piedi dell’imponente massiccio del Monte Rosa e del ghiacciaio Lyskamm.
Il paese, con poco più di 800 abitanti, è fortemente legato alla cultura Walser, una comunità di origine Svizzera, precisamente dal Canton Vallese, che nel tardo Medioevo colonizzò questi territori insieme ad altri sparsi lungo tutto l’arco alpino.
La tradizione Walser si può notare nell’architettura tipica, come ad esempio gli stadel, edifici rurali a due piani che servivano sia come ricovero per gli animali che come casa per i contadini.
In queste comunità viene parlato un dialetto particolare, il titsch, simile alla lingua tedesca.
Per vedere la tipica architettura Walser puoi visitare il villaggio di Alpenzù, situato in una posizione panoramica all’interno della valle.
Anche una passeggiata per il grazioso centro storico di Gressoney è d’obbligo, per curiosare tra le vetrine dei negozi che vendono artigianato locale e prodotti tipici.
Fra questi la Toma di Gressoney, un formaggio d’alpeggio che viene prodotto con il metodo tradizionale solo ed esclusivamente in estate nella Valle di Gressoney.
Inoltre a Dicembre a Gressoney-La-Trinité, altro comune montano situato nella valle, vengono allestiti i Mercatini di Natale, dove è possibile acquistare artigianato e prodotti enogastronomici valdostani, in un’atmosfera unica.
A proposito di Mercatini di Natale ti suggeriamo di leggere il nostro articolo relativo a 3 Mercatini di Natale da non perdere in Europa.
Parlando sempre della Valle del Lys, scendendo da Gressoney in direzione Aosta, si trova un piccolo villaggio posto a 760 metri di altitudine, si tratta di Fontainemore, che ti consigliamo di visitare per il delizioso scorcio che offre sul ponte medievale.
Il ponte a dorso di mulo, realizzato in pietra e ad unica arcata, collega il centro paese alla Chiesa di Sant’Antonio Abate.
Aosta ed il suo passato romano
Altra tappa del nostro tour valdostano è stata Aosta, il capoluogo della regione.
Una città che racchiude, a poca distanza uno dall’altro, numerosi resti di epoca romana.
Conosciuta come la Roma delle Alpi, Augusta Praetoria, oggi nota come Aosta, fu fondata dai Romani nel 25 a.C. e conserva tutt’ora alcuni importanti monumenti.
Uno dei più famosi e visitati è il Teatro Romano. L’accesso è a pagamento ed il biglietto è cumulativo ed include altre attrazioni relative all’Aosta Archeologica.
I resti della facciata del teatro, alta 22 metri, ricordano teatri romani molto più famosi, quali il Colosseo e l’Arena di Verona.
Ti consigliamo assolutamente la visita al teatro, a noi è piaciuto davvero tanto, inoltre anche qui in occasione del Natale viene allestito il Marché Vert de Noël, ossia il mercatino di Natale. Durante l’evento il biglietto di accesso al teatro ha un costo ridotto.
Altro monumento importante è la Porta Praetoria, una delle antiche quattro porte d’accesso di Aosta e l’unica ben conservata.
Tutt’oggi consente l’accesso al centro storico della città.
Formata da tre arcate, una centrale per consentire l’accesso ai carri e due laterali per i pedoni, venne realizzata con pietra di ardesia prelevata dalla Dora Baltea, uno dei fiumi più importanti dell’intera regione.
Inoltre nella parte sottostante la porta, a circa 2 metri e mezzo di profondità, si trovano degli scavi dove è possibile ammirare la pavimentazione originale.
Ad Aosta si trova anche l’Arco di Augusto, costruito in onore dell’Imperatore Augusto sempre nel 25 a.C.
Anche qui, nel mese di Dicembre, vengono allestiti alcuni Mercatini di Natale.
Da Aymavilles a Pont D’Ael
Aymavilles, situato lungo la strada per la Valle di Cogne, si trova a 646 metri di altitudine ed è immerso in una valle disseminata di vigneti e meleti.
A dominare il panorama di questo territorio, posto in cima ad una collina, è il trecentesco Castello di Aymavilles in stile medievale e barocco.
Costituto da 4 alte ed imponenti torri circolari merlate, il castello è circondato da un parco e nel tempo fu un’elegante residenza della famiglia Challant, che ne fu proprietaria fino alla metà del diciannovesimo secolo.
L’ingresso è consentito solo su prenotazione ed è pagamento, inoltre vi è la possibilità di visitarlo accompagnati da una guida.
Nei diversi piani si alternano gli appartamenti privati a varie aree museali con alcune esposizioni.
Poco dopo Aymavilles si trova un’altra meraviglia di epoca romana, si tratta del ponte-acquedotto di Pont D’Ael.
Un ponte in blocchi di pietra risalente circa al 3 a.C. Realizzato ad unica arcata, alto 56 metri e lungo più di 50, costruito sopra il torrente Grand Eyvia e con funzione di acquedotto.
Il ponte è costituto da un doppio passaggio, un tempo la parte superiore scoperta era adibita al transito dell’acqua mentre la parte inferiore coperta era riservata a uomini ed animali.
L’inverno però non è il momento migliore per visitarlo, dato che gli interni del ponte vengono aperti al pubblico solo da marzo ad ottobre, qui puoi trovare tutte le informazioni a riguardo.
Noi abbiamo solo potuto attraversare il passaggio superiore, però ci piacerebbe tornare per una visita così da capirne la storia ed il funzionamento.
Cogne e la Cascata di Lillaz
Cogne è una località turistica situata all’interno del Parco Nazionale del Gran Paradiso. Istituto nel 1922 è il parco più antico d’Italia, ma in realtà già nel 1856 fu dichiarato riserva reale di caccia da Re Vittorio Emanuele II di Savoia.
La cittadina di Cogne si trova a 1544 metri di altitudine proprio sotto ai piedi del Gran Paradiso, l’unica vetta che supera i 4000 metri e che si trova completamente in territorio italiano.
Qui in inverno gli appassionati di sport sulla neve hanno di che divertirsi, ma se come noi fai parte del team “no sci” abbiamo un breve itinerario in mezzo alla natura da consigliarti.
Nei dintorni di Cogne si contano oltre 150 cascate, alcune in inverno sono meta perfetta per chi fa arrampicata su ghiaccio.
Ma tranquillo non ti stiamo proponendo di indossare ramponi ed iniziare a scalare una cascata.
Nel piccolo centro abitato di Lillaz, frazione di Cogne, si trova una meravigliosa cascata che in inverno ghiaccia completamente.
Si tratta della Cascata di Lillaz, facilmente raggiungibile da tutti grazie ad un breve percorso nel bosco.
Lillaz si trova più o meno a 3 km da Cogne e poco prima del centro vi è un grande parcheggio, a pagamento.
Dopo aver parcheggiato l’auto segui le indicazioni per il sentiero in mezzo al bosco, con la neve sarà ancora più bello da percorrere.
Il percorso molto semplice dura circa una ventina di minuti, nelle giornate più fredde stai attento però al ghiaccio che si forma sul manto nevoso calpestato.
Una volto giunto alla cascata ti troverai di fronte un vero spettacolo della natura. La cascata, disposta su tre livelli, in pieno inverno ghiaccia completamente e l’effetto è davvero wow!!
Attenzione però, anche la zona tutta intorno alla cascata spesso ghiaccia per cui ti consigliamo di andarci con scarpe adatte, non con suola liscia, altrimenti la caduta è assicurata, proprio come è successo a Greta, che indossava semplici stivali da neve.
Dove dormire in Valle D’Aosta
Per il nostro weekend in Valle D’Aosta abbiamo deciso di alloggiare a Jovencan, una località poco fuori Aosta, a Le Parfum du Sel, un piccolo B&B di sole quattro camere, tutte ben curate ed accoglienti.
Per la prima volta nella nostra vita abbiamo scelto una suite, per coccolarci un pochino, in fondo è stato il nostro regalo di Natale!
Abbiamo scelto la camera Ciel, mansardata ed interamente in legno, con una bellissima vista sul massiccio del Rutor, uno dei ghiacciai più vasti della Valle D’Aosta.
Nel B&B si trova anche un meraviglioso giardino a disposizione degli ospiti con una sauna ed una vasca idromassaggio, entrambe prenotabili anche ad uso esclusivo e perfette dopo un’intensa giornata di escursioni.
Per la colazione, preparata dai proprietari, puoi trovare dolci fatti in casa e prodotti salati locali a km 0.
Abbiamo soggiornato due notti in questa struttura e ci siamo davvero trovati molto bene, poi la seconda ed ultima mattina al nostro risveglio abbiamo avuto una bella sorpresa, nella notte aveva nevicato, insomma un vero risveglio con i fiocchi!
Cosa mangiare in Valle D’Aosta
L’aria di montagna mette sempre un grande appetito, ecco allora qualche consiglio sui piatti valdostani da non perdere.
Prima abbiamo nominato la Toma di Gressoney, ma se si pensa alla Valle D’Aosta il primo formaggio che viene in mente è senza dubbio la Fontina DOP, regina dei formaggi valdostani.
Ingrediente principale della Fonduta, il piatto tipico per eccellenza! La Fontina viene fatta sciogliere insieme a latte, burro e tuorlo d’uovo, servita poi caldissima nella classica pentola in ghisa, la caquelon, che viene posizionata su un fornellino per mantenerla sempre in caldo e si gusta intingendo nel mix dei bocconcini di pane.
Ci sono poi delle varianti, il pane può essere sostituto da verdure oppure straccetti di carne.
La Fontina viene utilizzata anche per la polenta concia, altro piatto che non può mancare sulle tavole valdostane, servita bella fumante la polenta viene condita con abbondante formaggio ed il burro di montagna.
Oppure viene utilizzata per gli gnocchi di patate che prendono così il nome di Gnocchi alla bava o per la realizzazione delle Crespelle alla Valdostana.
La Fontina è anche un ottimo e goloso souvenir da portare a casa, in giro si trovano diversi negozi dove è possibile acquistarla.
Tra i piatti di carne ti segnaliamo la Carbonade, uno spezzatino di carne di manzo che cotto in un mix di vino rosso e spezie assume appunto un colore simile al carbone.
Oppure la Bourguignonne valdotine, un piatto di origini svizzere ed ideale da condividere con altri commensali. Bocconcini di carne cruda vengono cotti al momento nell’olio bollente ed intinti poi in salse diverse.
E poi ci sono i salumi, impossibile non assaggiare il Lardo d’Arnad DOP, la gustosissima Motsetta o moccetta, un salume realizzato con le parti più magre della coscia della vacca oppure il Prosciutto Crudo di Saint-Marcel, aromatizzato alle erbe di montagna.
Per finire un pasto come dolce puoi scegliere una Tegola valdostana un biscotto realizzato con farina, burro, zucchero, uova e frutta secca, da intingere magari nella Crema di Cogne, un dolce al cucchiaio con tuorli d’uovo, zucchero, cioccolato, panna e rum.
Ormai avrai capito che sulle tavole dalla Valle D’Aosta la regola è la condivisione e questo vale anche per il caffè alla valdostana, che viene tradizionalmente servito nella grolla dell’amicizia, una sorta di coppa di legno dotata di coperchio e con diversi beccucci da cui i commensali possono bere a turno.
Il caffè bollente viene versato all’interno della grolla insieme a grappa o altro liquore, zucchero, scorza di limone ed arancia.
Inutile dire che la grolla è uno dei classici souvenir da portare a casa dopo un viaggio in Valle D’Aosta.
Per cui cosa ne dici, ti piacerebbe trascorrere un weekend in questa regione alpina?
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