Lo street food a Palermo è una vera e propria istituzione. La città siciliana oltre ad essere ricca di storia è divenuta famosa anche per il suo tipico cibo di strada.
Passeggiando tra i vicoli dei mercati, si può passare dall’annusare il profumo dolce delle arance appena spremute all’odore pungente del pesce appena pescato. Ti sembrerà davvero di essere in un enorme ristorante all’aperto.
Ma non perdiamoci in chiacchiere, ora ti portiamo virtualmente con noi in questo entusiasmante viaggio nel gusto, attraverso le strade di Palermo.
I mercati: il regno dello street food cittadino
A Palermo esistono quattro mercati storici molto famosi, la Vucciria, mercato del Capo, Borgo Vecchio e quello più antico di Ballarò.
I mercati sono la vera essenza della città, luoghi dove non solo ci si reca per fare la spesa, sono un crogiolo di sapori, odori, voci e di incontri, anche di persone con culture diverse.
Spesso frequentati dai palermitani anche solo per socializzare, i mercati sono aperti tutti i giorni, alcuni anche la domenica.
I prezzi sono decisamente alla portata di tutti e molto più convenienti rispetto ai negozi del centro oppure ai supermercati.
Inoltre passeggiare qui è un modo per assaggiare lo street food palermitano a poco prezzo.
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Oltre ad essere una vera attrazione turistica, i mercati sono parte della storia e della tradizione della città.
Ti capiterà di vedere le signore che calano i loro cestini dai balconi più alti per farseli riempire di frutta, verdura e tanto altro.
Ma vediamo nello specifico i tre mercati più famosi ed importanti della città.
La Vucciria: da mercato a ristorante all’aperto
Un tempo il mercato più frequentato e caratteristico di Palermo, oggi si è trasformato in un ristorante all’aperto, che si anima soprattutto a pranzo e a cena.
I bracieri si accendono, il fumo e il profumo si alza nel cielo e la gente si reca qui per mangiare. Ma non solo, i locali e pub nelle varie vie si riempiono di giovani e turisti.
Si trova nel quartiere della Loggia, tra Via Roma, la Cala e il Cassaro.
Vucciria in dialetto palermitano significa confusione, proprio per via del vociare degli ambulanti.
Mercato di Ballarò: il più storico di Palermo
Il Mercato di Ballarò ad oggi è senza dubbio il più caratteristico, ma anche il più storico della città. Si trova nel quartiere dell’Albergheria, l’ingresso principale è in Via Dalmazio Birago 2.
Qui si trovano i famosi abbanniatori, ossia i venditori che cercano di attirare la clientela con le loro urla in dialetto molto stretto, impossibile da comprendere. Il vociare degli ambulanti sembra una continua cantilena.
Spesso tra banche vicine, inizia una vera e propria guerra di urla, ognuno per decantare la propria merce ed attirare il maggior numero di clienti.
Le banche espongono frutta e verdura fresca, pile di arance, limoni e melograni, pesce fresco ma anche carne.
Poi ci sono alcuni che oltre a vendere i prodotti freschi offrono anche alcune specialità tipiche dello street food locale.

Mercato del Capo: il più turistico
Il Mercato del Capo sembra più elegante ed ordinato rispetto a quello di Ballarò. Si trova appunto nel quartiere storico del Capo.
Qui vendono un pò di tutto, frutta e verdura, pesce fresco, carne e via dicendo.
E’ molto meno rumoroso rispetto a Ballarò, i venditori sono più tranquilli. Anche i ristoranti che offrono street food sono molto più attraenti, rispetto a quelli più genuini di Ballarò.
Forse è anche per questo motivo che il mercato è più frequentato da turisti e meno da locali.
Street food a Palermo: cosa mangiare assolutamente e dove
Dopo aver descritto al meglio i tre mercati principali è ora di parlarti delle varie specialità che potrai trovare qui, ma non solo.
Per iniziare bene la giornata perché non farsi tentare da deliziose spremute di arance o melograni? E che dire delle innumerevoli macedonie di frutta fresca, dove ogni bicchiere nasconde un suo sapore?
Ti consigliamo di degustarle andando al Mercato del Capo, se vuoi un pò più di tranquillità.
Se invece vuoi immergerti subito nel cuore pulsante di Palermo, allora vai al Mercato di Ballarò dove il silenzio non è contemplato.
Ma una pizza in stile palermitano non vuoi assaggiarla? A Palermo si chiama Sfincione, ossia un pane\pizza che ha la consistenza di una spugna.
Gli ingredienti sono semplici ma gustosi, la base è fatta di salsa di pomodoro, cipolla, acciughe, origano e caciocavallo, rigorosamente palermitano.
Noi l’abbiamo provata al Mercato di Ballarò, acquistata da un venditore ambulante che oltre a vendercela ce ne ha anche raccontato i segreti.
Per gustarla al meglio ha aggiunto una generosa macinata di pepe nero ed un filo d’olio a crudo. Una vera delizia, morbida al primo morso, ma croccante subito dopo, infatti la base è croccantissima.
Vogliamo forse dimenticare sua maestà l’arancina? Si non è un errore di battitura, a Palermo l’arancino diventa femminile, proprio per via della sua forma tonda che insieme al colore ricorda molto un’arancia.
Ne troverai di tutti i gusti, da quelle tipiche con ragù, piselli e caciocavallo a quelle un pò più ricercate magari con pesce o solo verdure, ce ne sono addirittura alcune vegane. Noi abbiamo avuto modo di assaggiarne diverse.
Ti vogliamo suggerire alcuni indirizzi in centro città dove, a nostro parere, vale assolutamente la pena fermarsi. Tieni presente che spesso nelle ore di punta ti toccherà metterti in coda prima di addentare la tua arancina.
Da Ke Palle, in via Maqueda 270 troverai arancine di tutti i gusti, un matrimonio perfetto tra tradizione ed innovazione.
Noi abbiamo mangiato quella con pesce spada, melanzana e mentuccia e quella al ragù di verdure. Entrambe un trionfo di sapori, croccanti all’esterno e morbide all’interno.
L’altro locale dove ti consigliamo di andare si trova sempre in via Maqueda al nr. 397, si tratta del Palermo Store Cafè.
Anche qui le dimensioni non scherzano e vi sono diverse varianti delle classiche arancine. Abbiamo degustato quella alla Norma e quella alla mortadella con crema di pistacchio.
Noi ti consigliamo di acquistare il box street food, dove potrai assaggiare alcune delizie salate della cucina palermitana.


Fritto, fritto e ancora fritto! Ecco la parola magica che leggerai e sentirai spesso su ogni menù di ristoranti e bar di Palermo.
Hai mai sentito parlare di pane, panelle e crocchè? É uno dei cibi di strada più famosi, nonché un’istituzione della cucina palermitana.
Le panelle sono frittelle di ceci, mentre le crocchè sono delle crocchette di patate, il tutto chiuso in un delizioso panino Mafalda tondo.
Un’altra variante che abbiamo assaggiato è quella presa da un ambulante in Piazza Marina, davanti all’ingresso del giardino Garibaldi.
Super unta, super fritta e con l’aggiunta di melanzane, neanche a dirlo fritte, ma con un tocco di mentuccia, giusto per sgrassare un pò i sapori.
Di crocchette comunque ne esistono di diverse versioni ed anche con nomi diversi, come ad esempio i Cazzilli che nella ricetta palermitana prevedono l’aggiunta della menta.
In ogni caso in tutte le versioni c’è una sola garanzia, vengono rigorosamente fritte.
Ti suggeriamo di assaggiare i Cazzilli nell’Antica Focacceria S. Francesco in via Alessandro Paternostro 58.
In questo locale storico di Palermo che offre cucina popolare dal 1834, oltre ad altre leccornie, si può gustare anche la focaccia maritata, ossia il Pani câ meusa.
Tradotto letteralmente dal palermitano significa panino con la milza, il vero cibo di strada di Palermo. Ha un sapore forte, deciso, che, anche se solo in senso metaforico, ti avvicina a sentirsi parte di questa meravigliosa città. Una vera esplosione di sapori!


Il sapore e il profumo più forte è senza dubbio quello della Stigghiola. Si tratta di un piatto antico della tradizione siciliana, gli ingredienti sono budella di agnello, capretto o vitello, il tutto arrotolato attorno a un cipollotto e infilzato in uno spiedo. Rigorosamente cucinato direttamente sulla brace.
Potrai assaggiarli in tutti i mercati di Palermo, e comunque per sapere dove li stanno cucinando fatti trasportare dall’odore inconfondibile della brace e dal fumo che da essa deriva.
Cosa mangiare a Palermo: i dolci
Ora è arrivato il momento di parlare di dolci. Che leccornie che ci sono a Palermo! Difficile decidere da dove iniziare a raccontare.
Senza alcun dubbio il dolce più conosciuto e più famoso è il cannolo siciliano. É un dolce dalle origini saracene, molto semplice come ingredienti, ricotta di pecora, canditi e gocce di cioccolato, il tutto avvolto da una croccante sfoglia fritta.
I cannoli vengono sempre riempiti al momento, così da mantenere croccante la sfoglia.
Si trovano in diverse varianti e dimensioni, noi abbiamo avuto modo di assaggiarli nel Monastero di S. Caterina in Piazza Bellini 1, più precisamente nella Dolceria del chiostro che si trova all’interno del monastero.
Ogni dolce qui viene prodotto seguendo scrupolosamente la ricetta originale delle monache di clausura, di tutti i 21 monasteri di Palermo.
Un altro dolce che riscalda il cuore è la cassata siciliana. Ti consigliamo di assaggiare quella al forno, è la prima versione di quella che oggi si trova normalmente in tutte le pasticcerie, una ricetta originale e la più antica.
La cassata al forno è priva di canditi e di pasta reale e ha un sapore molto pieno ed avvolgente.
Un dolce alquanto particolare nel suo nome sono senz’altro le minne di vergine, letteralmente il seno di vergine. Hanno la forma del seno femminile ed al loro apice una ciliegia a rappresentarne il capezzolo.

Non vogliamo svelarti gli ingredienti, secondo noi devi semplicemente acquistarla, assaggiarla chiudendo gli occhi e lasciandoti trasportare dal suo gusto zuccherino.
Siediti su una panchina del chiostro, mentre l’acqua della fontana al centro scorre, le rondini sono in volo sopra di te e nel gustarle fatti trasportare in un’epoca lontana, dove le monache con mani sapienti preparavano queste meraviglie.

Sicuramente ora ti sarà venuta una gran fame, ma soprattutto voglia di prendere il primo volo per Palermo.
Allora cosa ne dici, ti abbiamo convinto a partire?
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